Nidi artificiali per uccelli e pipistrelli

Attualità | 5/5/2022

Come avviene ormai da anni, anche lo scorso autunno, si è provveduto alla pulizia e al controllo annuale dei circa 1.100 nidi artificiali per uccelli e per chirotteri (“pipistrelli”), installati nei parchi, nei giardini, lungo alcune passeggiate e nel cimitero di Oltrisarco.

Gli ambienti suddetti, coinvolti nell’installazione di dette strutture, fanno parte di tutte le circoscrizioni cittadine, tranne quella di Oltrisarco, cui l’azione era stata a suo tempo proposta ma che, finora, non ha avuto accoglienza.
Ricordiamo che in totale sono stati collocati circa 800 nidi per uccelli e oltre 300 rifugi per chirotteri, con soddisfacenti risultati inerenti alla loro utilizzazione.
Nel parco Petrarca è stato installato il maggior numero di dette strutture per uccelli e per “pipistrelli”. Qui, i primi nidi per piccoli uccelli insettivori, una cinquantina di unità, erano già stati installati, trenta anni fa, quando la giardineria comunale era diretta da Gildo Spagnolli. Dell’installazione di quei nidi – come pure di quella di tutti gli altri con i relativi controlli annuali – me ne ero occupato personalmente.
Nel maggiore parco cittadino, gli uccelli hanno occupato il 96% delle strutture artificiali, occupati per la riproduzione da cinciallegra, cinciarella, cincia mora, rampichino, picchio muratore, passera d’Italia, passera mattugia, codirosso e pigliamosche. In questo territorio vive anche una colonia di pipistrello albolimbato che, all’interno dei rifugi, sverna regolarmente. Altri gruppi di chirotteri del genere Pipistrellus e Nyctalus, pure rilevanti per numero d’individui, occupano i rifugi collocati nella passeggiata Lungo Isarco, nel Parco Ducale, in Piazza Don Bosco e nel cimitero di Oltrisarco.
I “pipistrelli” utilizzano i rifugi artificiali in tutte le stagioni dell’anno. In primavera-estate, per partorire e per allevare la prole; a fine estate-autunno, per accoppiarsi; in autunno-inverno, per svernare, in una sorta di letargia. Le strutture, occupate nelle diverse stagioni, non sempre sono le stesse. Inoltre, femmine e maschi, soprattutto nel periodo in cui è allevata la prole, possono soggiornarvi in gruppi separati o, per i maschi, anche singolarmente.
Le specie, trovate all’interno dei rifugi più frequentemente, comprendono il pipistrello albolimbato e, con minore frequenza, il pipistrello nano, il pipistrello pigmeo e la nottola di Leisler. Quest’ultima specie, migratrice su lunghe distanze – come il pipistrello nano – in prevalenza, occupa le strutture artificiali installate nel cimitero di Oltrisarco.
Finora, i soli mammiferi a utilizzare i nidi e i rifugi artificiali installati a Bolzano, sono i chirotteri e il ghiro. Quest’ultimo, perlopiù e con pochi esemplari, occupa le strutture, nella parte media-alta, della passeggiata del Guncina. Qui, l’utilizzo dei nidi da parte degli uccelli, rispetto a una decina di anni fa, è diminuito. Probabilmente, ciò accade per la presenza di piccole colonie di gatti lungo la passeggiata. Oltre a una più contenuta occupazione delle strutture, sono state rinvenute deposizioni complete abbandonate e intere nidiate con i piccoli morti, segno che uno o entrambi i componenti la coppia genitrice possono essere stati predati. Ciò non accadeva prima della presenza dei felini che, da alcuni studi condotti, costituiscono una costante presenza predatoria, nei parchi e nei giardini pubblici e privati, con una diminuzione della biodiversità selvatica.
Nei vari ambienti cittadini, in totale, le specie ornitiche utilizzatrici dei nidi artificiali, a scopo riproduttivo, sono 12, tra cui cinciallegra, cinciarella, cincia bigia, cincia mora, cincia dal ciuffo, passera d’Italia, passera mattugia, codirosso, rampichino, picchio muratore, torcicollo e pigliamosche.
Le strutture artificiali con il foro d’involo di 45 mm di diametro sono state occupate anche da picchio rosso maggiore e quelle con diametro superiore pure dal picchio verde, ma solo per il pernottamento. Come noto, entrambe le specie sono solite scavare da sé, all’interno di grossi rami e tronchi, le cavità in cui covano le uova e allevano la prole.
In molte aree verdi del comune, l’installazione di nidi artificiali per uccelli ha permesso la comparsa di nuove specie nidificanti, come picchio muratore, rampichino, codirosso, torcicollo, cincia mora, cincia dal ciuffo, cincia bigia e pigliamosche.

Autore: Sergio Abram, naturalista

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