QuiIntervista a Davide Morlacchi, bolzanino, ha origine perugine, austriache e venete. Ha studiato all’istituto d’arte di Trento. Con il nome di “von Morlacchi” è un personaggio noto e seguito sui social. Con sguardo acuto, e senza nascondere le sue fragilità, Morlacchi osserva le piccole grandi cose che ogni giorno gli accadono nella vita bolzanina, e le racconta su Facebook in post esilaranti, talvolta spietati, sempre velati di una amara ironia. Protagonista delle sue storie anche l’immancabile nonna materna Bertilla, veneta.
La cosa che mi piace di più di me.
Riuscire a ironizzare anche in momenti difficili.
La volta che sono stato più felice.
La prima volta che la Marta mi ha baciato in piazza Walther.
La volta che sono stato più infelice.
Quando sono stato seduto accanto a mio nonno fino all’ultimo istante.
La persona che ammiro di più.
Mio padre.
L’ultima volta che ho perso la calma.
Oggi, per futili motivi, a volte prevale il nervosismo sulla razionalità.
L’ultima volta che ho pianto.
Un giorno sì e uno no, sono fatto così.
Il luogo dove vorrei vivere.
La Sicilia, per poter vedere il mare e le onde ogni giorno.
Il colore che preferisco.
Il verde.
Il fiore che amo.
I tulipani, da sempre.
Il mio piatto preferito.
Gli gnocchi col ragù di mia madre vincono su tutto.
Il mio musicista preferito.
Gli Smashing Pumpkins.
Non sopporto…
Le persone saccenti.
La mia paura maggiore.
La morte dei miei cani; non si è mai pronti, non saprei come affrontarla a mente lucida.
Il giocattolo che ho amato di più.
I Transformers, ne possedevo ben due.
La disgrazia più grande.
Per alcuni versi la sindrome di Tourette, ma è una fedele compagna al contempo.
L’oggetto a cui sono più legato.
La scatola con la collezione di cartoline ricevute in quarant’anni da ogni dove.
Il mio primo ricordo.
L’Opa Sergio.
Il mio più grande rimorso.
Aver lasciato andare via l’unica donna che abbia mai amato.
Per un giorno vorrei essere…
Una persona qualunque, possibilmente in un momento felice, senza pensieri e paure infondate.
Se fossi un animale, sarei…
Un cinghiale.
Mi sono sentito orgoglioso di me stesso quando…
Mi sento orgoglioso quando scrivo qualcosa di carino e strappo un sorriso alle persone, ridere fa bene.
Autrice: Caterina Longo