Se ci si fermasse un momento a riflettere su quanto può accadere nell’arco di un’ora, diventerebbe assai difficile immaginare cosa potrebbero essere sette secoli. Con il senno del poi non è stato così per l’abitato di Anterivo, che ha da poco concluso un’importante giubileo per i propri settecento anni di storia.
Ed anche qualcosa in più, dato che era il 1321 quando il conte Gottschalk di Bolzano, giudice di Enn (un castello a Montagna) chiese ed ottenne il permesso da Enrico di Carinzia (all’epoca signore del Tirolo) di poter erigere dieci masi. Strutture rurali che potremmo anche chiamare fattorie e che con l’andare avanti degli anni, dei decenni e dei secoli, andarono a costituire l’attuale centro abitato di Anteriv. O Antereu come si chiamava originalmente il luogo. Certo, quanto appena riportato è solo una sintesi piuttosto sbrigativa di una linea del tempo molto più lunga ed articolata, riassunta nei due volumi prodotti dal Comune, per portare a compimento un anno di festeggiamenti e lasciando anche una traccia scritta. “Con queste due pubblicazioni chiudiamo un anno di giubileo – rimarca Gustav Mattivi, sindaco nel comune di Anterivo -. I libri abbiamo deciso di farli sia in lingua tedesca che in lingua italiana. Nel primo volume dal titolo ‘Altrei/Anterivo e il singolare caso dell’Hornberg/Monte Corno’ raccontiamo una particolare storia, quella del Monte Corno e quindi della nascita dei masi e di questo abitato. Per il secondo volume, intitolato ‘Le particolarità de n’Antariu bon par la vita e l’anima’, abbiamo pensato ad un ricettario”. Non sembra però il solito libro di cucina, ci dice il sindaco. “In modo originale abbiamo raccontato la nostra storia anche attraverso le nostre tradizioni, ad esempio attraverso la famosa preparazione del caffè di Anterivo”. Ma se le parole inchiostrate nelle pagine di due libri sono pregnanti, dense, ma al contempo sintetiche, nella narrazione di una lunga storia, appunto, raccontata anche dalla sapiente voce delle tradizioni, è invece un film il tassello che si potrebbe definire la ciliegina sulla torta. “Anche il film che abbiamo realizzato riporta una storia, ma circoscritta alla vita del paese nell’ultimo anno – rivela il primo cittadino -. Per colpa del Covid19 il periodo si ì allungato, però l’idea in campo era proprio quella di fare una fotografia della vita di un paese nell’arco di un anno. E credo ci siamo riusciti”. La “pellicola”, come entrambe le pubblicazioni, sono state presentate il 25 novembre scorso cogliendo l’occasione della sagra di Santa Caterina, e sono state quindi accompagnate dai balli di un gruppo folkloristico locale e dal corpo bandistico cittadino. Di fatto una grande giornata di festa è già stata celebrata lo scorso 11 settembre. “C’era davvero tantissima gente e, cosa importante, si è svolto tutto perfettamente – chiosa Mattivi -. È venuto a trovarci il presidente della provincia e assieme a lui molti altri funzionari, provinciali e dei comuni vicini (anche della Valle di Fiemme) assieme a parecchie persone”.
Autore: Daniele Bebber