“Sono il maresciallo dei carabinieri, è successo un incidente a suo figlio. Niente di grave, ma dovrebbe pagare subito la caparra per l’avvocato”. Una telefonata, la vittima si dispera, poi arriva a casa il finto avvocato al quale vengono consegnati contanti e gioielli. Una truffa, ignobile, che malviventi senza scrupoli riescono a portare a termine giocando con i sentimenti degli anziani. Un crimine che si è consumato anche nella nostra (sempre meno) paciosa provincia, ai danni di due anziani di Laives e di Bronzolo. E per fortuna i responsabili sono stati identificati.
Non è stato semplice per i carabinieri di Egna risalire all’identità dei presunti responsabili di questo reato odioso, che sfrutta la buona fede delle persone più fragili, gli anziani. L’indagine si è rivelata articolata ed è stata portata a termine in maniera discreta. I militari dell’Arma delle stazioni di Laives e di Bronzolo, in stretto coordinamento con l’Aliquota Operativa di Egna, erano da diversi giorni sulle tracce dei due malfattori e grazie ad una serrata attività investigativa, nella quale hanno ricorso anche all’ausilio di supporti tecnico-informatici, sono riusciti a risalire agli autori di due truffe consumate nel mese di febbraio.
IL TRUCCO DEL “FALSO MARESCIALLO”
I responsabili sono due disoccupati residenti in provincia di Napoli, che avevano messo in atto un vero e proprio stratagemma per raggirare gli anziani con l’obbiettivo di accaparrarsi i loro risparmi e gioielli.
Sono due anziani, residenti a Laives e Bronzolo, le vittime di questa ignobile vicenda i cui fatti risalgono al febbraio scorso.
La modalità della truffa è purtroppo nota come quella del “falso maresciallo”, ovvero una persona che, qualificandosi come maresciallo dei carabinieri, telefona al numero di casa dell’anziano e gli riferisce di una disgrazia, in questo caso un incidente stradale, in cui è rimasto colposamente coinvolto un suo familiare stretto.
A quel punto il finto maresciallo tranquillizza l’anziano dicendogli di poter aiutare il suo congiunto in quanto conosce un ottimo avvocato al quale però va subito versato un anticipo. Ottenuto l’assenso dell’anziano il finto avvocato si presenta presso l’abitazione per farsi consegnare quanti più soldi e gioielli possibili.
Così una signora del ‘39 di Laives e un signore del ‘34 di Bronzolo sono stati truffati perdendo complessivamente circa 30.000 euro tra contanti e gioielli: i risparmi di una vita.
Gli investigatori dell’Arma stanno ricostruendo il recente passato dei due soggetti, nel tentativo di risalire ad altre truffe portare a termine dagli indagati, la cui posizione ora è al vaglio della Procura della Repubblica.
Il comandante della Compagnia carabinieri di Egna, il capitano Federico Seracini, invita i cittadini che si trovassero a ricevere delle telefonate dubbie, a prendere tempo contattando immediatamente il numero di emergenza 112 oppure rivolgendosi ad un presidio dell’Arma sul territorio, in modo da ricevere assistenza.
LA CAMPAGNA DI PREVENZIONE
Nel frattempo i carabinieri della Compagnia di Bolzano, attraverso la stazione di Nova Ponente, che per prima ha proceduto ad avviare l’iniziativa, come ogni anno hanno iniziato una campagna di sensibilizzazione sul fenomeno delle truffe agli anziani. L’idea, che ha come obiettivo primario quello di avvicinare sempre di più le fasce più deboli della popolazione all’Arma, è finalizzata ad incontrare le persone più esposte all’insidioso reato nei luoghi di maggior ritrovo quali la chiesa, il bar o la piazza, per informarle sulle nuove strategie adottate dai malfattori autori di potenziali truffe nei loro confronti.
Il progetto, che si affianca a numerose attività di confronto ed incontro con la cittadinanza di ogni fascia d’età ed appartenenza linguistica, tra cui quello più recente con i Nonni vigili, fa parte di un macro – concetto “La cultura della legalità”, che viene diffusa sulle strade, negli istituti di formazione e, più in generale, ove ce n’è più bisogno. “Ringrazio i militari che anche quest’anno stanno svolgendo una nobile attività di informazione e prevenzione dei reati di truffa – spiega il comandante della Compagnia di Bolzano, il Tenente colonnello Stefano Esposito Vangone – Gli incontri, in parallelo con i quotidiani servizi d’istituto, mirano a sensibilizzare le fasce più deboli della nostra cittadinanza sul modus operandi e le tecniche più diffuse messe in atto dai truffatori. Sappiate che nessun carabiniere vi chiederà mai del denaro: fate attenzione a chi vi chiama, soprattutto se non riconoscete il timbro di voce dell’interlocutore e il suo numero di telefono. Prestate attenzione anche al tenore della richiesta ed inoltre osservate sempre anche chi vi si avvicina durante il prelievo di denaro ai bancomat. L’Arma ha anche distribuito dei dépliant con delle specifiche istruzioni su come riconoscere i tentativi di truffa e su come comportarsi. Chiamate il 112 o recatevi presso il Comando stazione più vicino qualora abbiate dei dubbi o qualcuno, soprattutto estranei, provi a farsi consegnare somme di denaro o preziosi”.
Autore: Luca Masiello